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Festival internazionale del teatro in piazza, programmazione che supera qualsiasi fantasia; Foti: 'la Regione faccia un uso consono del denaro dei contribuenti'

Data: 18/07/2017
Numero: 4977
Soggetto: ASSESSORATO CULTURA, POLITICHE GIOVANILI E POLITICHE PER LA LEGALITA'
Data Risposta: 25/09/2017

Per sapere, premesso che:- 

dal 7 al 16 luglio si è tenuto a Santarcangelo di Romagna la quarantasettesima edizione del "Festival internazionale del teatro in piazza"; 

la Regione Emilia-Romagna risulta fra i partner istituzionali del Festival; 

già lo scorso anno il programma era stato caratterizzato da spettacoli di dubbio gusto fra i quali spiccava quello di un attore che urinava in pubblico; 

il programma di quest'anno evidenzia una serie davvero spettacolare di eventi la cui descrizione non può che essere rimessa alla trascrizione puntuale del contenuto dell'opuscolo illustrativo in quanto contiene pratiche sconosciute ai più, interrogante incluso: 

si parte dal "Museum of nonhumanity", cioè dal "monumento alla volontà di rendere la deumanizzazione storia e di dare inizio a una nuova era più inclusiva"; la pubblicazione prosegue spiegando che "si concentra sui problemi che nascono da una visione antropocentrica del mondo, immaginando la storia dal punto di vista di altre specie"; ed ancora: "Il museo presenta la storia della distinzione tra esseri umani e altri animali, e il modo in cui questo confine immaginario è stato usato per opprimere l'umanità, gli animali, la natura"; 

segue ovviamente il convegno in lingua inglese "History of others", con tanto di traduzione simultanea in italiano, teso ad illustrare "Che cosa vuol dire immaginare la storia dal punto di vista di altre specie viventi? E' possibile abbandonare una visione antropocentrica del mondo?"; 

altro convegno di livello internazionale è titolato "Consenso e orchidee", questa volta in italiano con traduzione simultanea in inglese, teso ad illustrare "Quali sono i piaceri e i rischi quando entriamo in relazione con l'altro diverso da noi, a noi sconosciuto? Che sia un'orchidea, un corpo umano o un animale, è necessario un rapporto consensuale?";

si passa poi al "Club Ecosex" descritto come "Un'immersione assoluta, sensuale e multisensoriale: un'esperienza erotica verde, in simbiosi con fiori, piante, terra, creature viventi da stimolare, annusare e sedurre. Club Ecosex è una scoperta, un momento di abbandono, di superamento delle inibizioni, di espansione dei confini della sessualità, di curiosità e gioco tra uomo e ambiente." insomma, gli autori, "Ispirandosi al manifesto dell'ecosessualità di Elizabeth Stephens e Annie Sprinkle, hanno creato un luogo in cui è possibile esprimere liberamente, in un ambiente sicuro, intimo e anonimo, ogni profondo desiderio ecologico.". È "un piccolo assaggio del più ampio progetto Ecosexual Bathhouse: ogni spettatore è invitato a parteciparvi per tutto il tempo che desidera, sporcarsi e amoreggiare con la Terra senza remore."; 

non poteva mancare "Mer man Blix - Splash! Libera la sirena che è in te", descritto come "un sirenetto professionista di Charleston, South Carolina. La sua, in verità, non è una semplice professione che gli permette di vivere partecipando a feste, eventi e shooting fotografici: Blix è un sirenetto"; ed ancora: "ha dimostrato che ognuno può essere sé stesso, chiunque si senta di essere"; si precisa inoltre che: "insegnerà il nuoto in piscina con la coda e il suo stile di vita a chi voglia sperimentare"; 

altrettanto attesa dai rivoluzionari di tutto il mondo è la messa in scena della prima "Molotov Cocktail Opera" del mondo, cioè "un'opera spettacolare e poetica per coro e due lanciatori di "cocktail molotov"; 

segue lo spettacolo musicale di "Baby Dee", definita "Performer transgender, pianista, orso arpista, gatta fisarmonicista, artista di strada, ex organista di chiesa"; 

viene poi "Samira Elagoz", artista finno-egiziana con base ad Amsterdam che "ha esplorato in prima persona il mondo degli incontri con sconosciuti tramite diverse piattaforme online costruendo un viaggio che esamina e racconta rapporti di potere, forme di espressione sessuale, tentativi di relazione con gli uomini." In coda svetta la raccomandazione: "Lo spettacolo presenta contenuti espliciti che potrebbero turbare alcuni spettatori; la visione è riservata a un pubblico maggiorenne."; 

"Motus" spettacolo nel quale compaiono "donne dai nomi maschili, refrattarie a ogni definizione, in resistenza armata contro la lobby farmaceutica."; 

"Mot us pr esent a: ganggonggirls" altro spettacolo contenente "Iconografie e immaginari di corpi sessuati con le armi in pugno" che si sviluppa in "un attraversamento di immagini, icone e universi culturali su corpo, armi e sessualità incarnati da donne e/o identità queer"; per quanti ancora nutrissero dubbi: "GangGongGirls sarà un incontro pubblico sull'analisi di immagini di donne combattenti nei momenti rivoluzionari – dalla Rivoluzione francese ai processi di decolonizzazione, passando per l'uso strumentalsessuale nella pornografia mainstream e nei B-movie, fino ai rovesciamenti attuati dal postporn e dal pornoterrorismo."in quanto "La forza, la violenza, il conflitto sono concetti fondativi del politico"; 

in conclusione ampio spazio è dedicato a "Macao", sigla di un noto centro sociale milanese dedito alle occupazioni abusive di alloggi che al festival gestirà per tre anni lo spazio Robot+Syndicate dove "corpi un po' umani e un po' no si incontreranno in un nuovo magma di storie e di intuizioni, di costruzioni e di errori possibili. Sarà un luogo di confronti ed appuntamenti dove le persone potranno incontrarsi, stare, bere qualcosa, rilassarsi e parlare. Venite a goderne!";

l'ammontare dei contributi concessi al Festival dalla Regione Emilia-Romagna direttamente e tramite società da essa controllate o partecipate; 

se la Regione sia stata preventivamente informata dei contenuti della programmazione; 

quale giudizio intenda esprimere nel merito la Giunta regionale; 

in particolare se non ritenga istituzionalmente più consono impiegare il denaro dei contribuenti per sostenere le famiglie o le imprese piuttosto che gettarli nel pozzo di una diseducativa sessualità, sponsorizzando il "pornoterrorismo" o la conoscenza di pratiche sessuali esercitate con l'ausilio del vegetale di turno.

Tommaso Foti

RISPOSTA

In relazione alle richieste formulate con lin oggetto, si comunica quanto segue. 

• Il contributo concesso dalla Regione Emilia-Romagna al Festival di Santarcangelo per l'anno 2017 è pari a Euro 330.000,00. Non risultano contributi concessi da so- cietà partecipate o controllate dalla Regione. 

• Il Festival di Santarcangelo, come tutti gli altri soggetti sostenuti grazie alla LR n. 13/99, è tenuto ad inviare alla Regione il programma di attività entro il 31 gennaio dell'anno di riferimento; sul programma preventivo la Regione effettua un controllo per la verifica della coerenza con il progetto presentato e approvato all'inizio del triennio di riferimento; 

• Circa il giudizio della Giunta sui contenuti della programmazione, mi preme in- nanzitutto fare una precisazione sulla competenza e le responsabilità delle scelte artistiche. Ritengo sia opportuno infatti che la politica valuti i risultati del lavoro delle organizzazioni culturali e delle direzioni artistiche, dopo aver definito le prio- rità e i criteri di finanziamento dei progetti. Credo però altrettanto importante garantire alle direzioni artistiche piena e autonoma responsabilità nelle scelte dei con- tenuti delle programmazioni. Sulla direzione del Festival e sul lavoro svolto dall'Associazione Santarcangelo dei Teatri, confermo in ogni caso un giudizio nettamente positivo. Il Festival di Santarcangelo, giunto alla 47ma edizione, resta infatti salda- mente tra le più importanti occasioni di presentazione al pubblico, agli operatori e alla critica italiana e internazionale delle nuove creazioni della scena contemporanea. Sulle scelte e i contenuti della programmazione, in ogni caso, allego la risposta già resa pubblica in una nota inviata alla stampa il 21 luglio dalla direttrice artistica Eva Neklyaeva, e dalla co-curatrice Lisa Gilardino, poiché chiariscono bene il pro- filo e le ragioni delle scelte effettuate. 

• Da molti decenni le arti performative propongono visioni e sguardi di forte impatto, suscitando spesso profondi interrogativi sul senso stesso dell'arte e del lavoro dell'artista. D'altra parte, la recente celebrazione dei 40 anni dalla Settimana internazionale della Performance svolta a Bologna nel 1977, mostra palesemente come gli investimenti fatti dagli enti pubblici del nostro territorio sulle nuove forme espressive e le ricerche artistiche siano in grado di generare valore e richiamare attenzione a livello internazionale. In un contesto storico caratterizzato da tensioni e problemi sociali non meno rilevanti di quelli attuali, Bologna seppe proporre opere e artisti che, siamo certi, susciterebbero ancor oggi in chi interroga la Giunta sconcerto e indignazione, benché siano tra i più affermati, celebrati e contesi tra i principali musei d'arte del pianeta. Per questa ragione, restiamo convinti che contrapporre gli investimenti nella ricerca e nell'innovazione del settore culturale a quelli mirati alle famiglie o alle imprese, che sono e rimarranno decisamente prevalenti, sia miope e controproducente, specialmente in un paese che vede e vedrà sempre più nel turismo d'arte in particolare uno dei principali settori di crescita economica e di occupazione.

Massimo Mezzetti 

In allegato anche le repliche dalla direttrice artistica Eva Neklyaeva, e dalla co-curatrice Lisa Gilardino


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